Nel 1976, Jacqueline Dimier disegnò la versione da donna del Royal Oak – un orologio a suo modo incredibilmente rivoluzionario come l’originale.

Per Audemars Piguet, questo modello fu la pietra miliare di una linea femminile ricca e varia, in quanto caratterizzata da eccezionali collaborazioni creative.

Un orologio Royal Oak 8638, 1976

La creazione di un oggetto non è affatto solo una questione di fortuna. Nasce dai cambiamenti culturali, politici, economici e sociali di un’epoca. Il Modello 8638, la versione del Royal Oak ideata per le donne, fu lanciata nel 1976, quattro anni dopo l’orologio maschile originale. Il mondo degli anni ‘70 attraversava un periodo di notevole instabilità. Segnava la fine dei Trente Glorieuses, periodo di crescita sostenuta in seguito alla Seconda Guerra Mondiale, e fu caratterizzato da due crisi petrolifere globali. Il mondo dell’orologeria stava vivendo la propria crisi con l’avvento del quarzo. Solo pochi produttori irriducibili continuavano a credere nell’orologeria meccanica e Audemars Piguet era tra questi. Il periodo vide anche l’ascesa dei movimenti di liberazione.

Il primo Royal Oak da donna disegnato da una donna, Jacqueline Dimier, fu lanciato in questi tempi contrastanti di crisi e di ricerca della libertà. All’epoca, era Responsabile Design Prodotto di Audemars Piguet e una delle prime designer a ricoprire una posizione (dal 1975 al 1999) solitamente rivestita da un uomo.

Un orologio Royal Oak 8638, 1976
Ritratto dello schizzo di Jacqueline Dimier

Jacqueline Dimier è stata una delle prime donne a ricoprire la carica di Responsabile del Design di prodotto in Audemars Piguet, dal 1975 al 1999.

Designer con base a Ginevra, Jacqueline Dimier aveva lavorato per molti grandi nomi prima di entrare a far parte di Audemars Piguet. La sua prima missione fu quella di rivisitare il Royal Oak, un orologio da uomo che aveva già raggiunto orizzonti senza precedenti. Il suo compito era quello di trasformarlo in un orologio da donna. “Non è stato facile,” ricorda la designer. “L’orologio aveva appena quattro anni ed era tipicamente maschile. Mi spaventava la richiesta di adattare una delle leggendarie creazioni di Gérald Genta. Il mio approccio è stato quello di mantenere il carattere del segnatempo e di concentrarmi sulle proporzioni. Volevo che l’orologio continuasse a rimanere grande, caratteristica che non era affatto di tendenza per le donne.” La designer fu in grado di cogliere il lato femminile del modello originale di Gérald Genta, con i caratteristici cassa e bracciale in acciaio rifiniti a mano che ricordavano le mille sfaccettature di un diamante.

Riducendo il diametro della cassa a 29 mm, Jacqueline Dimier mantenne le otto viti visibili sul quadrante ottagonale in acciaio originariamente ispirato a un casco da sub, senza dubbio due delle caratteristiche più emblematiche del Royal Oak.

Mi spaventava la richiesta di adattare una delle leggendarie creazioni di Gérald Genta. Il mio approccio è stato quello di mantenere il carattere del segnatempo e di concentrarmi sulle proporzioni. Volevo che l’orologio continuasse a rimanere grande, caratteristica che non era affatto di tendenza per le donne.

Jacqueline Dimier

Responsabile Product Design di Audemars Piguet dal 1975 al 1999.

Negli anni ‘70, gli orologi da donna erano realizzati con materiali nobili, oro o platino, quindi la creazione del primo Royal Oak da donna in acciaio fu una grande rivoluzione dei codici di design, mentre la massa oscillante realizzata in oro 21 carati offrì un altro tocco insolito. Jacqueline Dimier impresse il suo stile personale sul quadrante con un monogramma AP in oro bianco posizionato a ore 12. Audemars Piguet scelse il Calibro 2062 per alimentare il nuovo segnatempo, un movimento di soli 15,4 mm di diametro, un capolavoro di miniaturizzazione. Contrariamente alla tradizione, il lancio non avvenne alla Fiera di Basilea ma a Parigi, presso la gioielleria Fred. Il successo del Royal Oak da donna superò le aspettative, al punto che i laboratori dovettero impegnarsi al massimo per soddisfare la domanda. Nel 1977, il brand lanciò modelli in oro giallo e in due tonalità.

Ma la storia di Audemars Piguet e le donne risale molto più indietro, alle origini della Manifattura nel 1875. Fin dall’inizio, Audemars Piguet creò orologi da donna incastonati di pietre preziose, perle o smalti, indossati come pendenti, anelli o spille. Tutti gli orologi femminili disegnati da Audemars Piguet erano particolarmente piccoli, ogni modello sfidava ilimiti della creatività e della miniaturizzazione della Manifattura. Uno dei primi orologi da donna di Audemars Piguet fu una spilla con movimento a ripetizione minuti, inserito in una raffinata cassa di 22,6 mm di diametro e venduto nel 1897.

Ad esempio, la collezione Millenary, dedicata alle donne dal 2015 al 2020, presentava una cassa ellittica con un quadrante multisfaccettato che rivelava parte dello scappamento. È un modo elegante per riconoscere il fatto – spesso trascurato – che anche molte donne amano i bei meccanismi orologieri. Per contrasto, e come tributo sia alle clienti donne che all’arte dell’incastonatura, Audemars Piguet ha inaugurato una collezione Haute Joaillerie nel 2013. Nel 2016 la Manifattura ha collaborato con la designer di gioielli Carolina Bucci per reinterpretare il Royal Oak da donna in occasione del 40° anniversario dell’orologio. È nato così il Frosted Gold con la sua cassa e il suo bracciale in oro martellato scintillante e l’effetto luminoso “polvere di diamanti”.

Ma il massimo sviluppo di questa storia d’amore tra Audemars Piguet e le donne è forse il modello Code 11.59 by Audemars Piguet. Questo orologio unisex unisce la sensibilità maschile e quella femminile in una cassa rotonda e ottagonale, raccontando perfettamente il percorso creativo della Manifattura sin dai suoi inizi.

Nel 2016 Audemars Piguet ha collaborato con la designer di gioielli fiorentina Carolina Bucci per rivisitare il Royal Oak in occasione del 40° anniversario del modello femminile.